La Conferenza Permanente delle Facoltà e delle Scuole di Medicina e Chirurgia
VISTO il perdurare dell’emergenza sanitaria causata dalla pandemia da SARS-Cov-2 e la conseguente evidente continua necessità di personale sanitario adeguatamente formato
CONSIDERATO che nonostante tutti i provvedimenti restrittivi, di volta in volta assunti per il contrasto della pandemia, non abbiano mai previsto l’interruzione delle attività professionalizzanti e dei tirocini del personale sanitario in formazione (specializzandi, tirocinanti e studenti), diverse sono state le criticità che a livello locale hanno impedito il regolare svolgimento di tali attività, causando un ritardo formativo che va assolutamente recuperato nell’interesse dei singoli e del Paese
CONSIDERATO che è sempre più frequente che il primo impiego degli operatori sanitari appena laureati sia di fatto connesso alle attività di cura dei soggetti colpiti da Covid-19 e che quindi sarebbe evidentemente opportuno che la formazione degli stessi comprendesse attività professionalizzanti anche nei reparti Covid
CONSIDERATO che l’attuale disponibilità di vaccini anti SARS-Cov-2 ha permesso l’inizio della campagna vaccinale anti Covid-19 e che correttamente nella scala di priorità è stata posta al primo posta la categoria degli operatori sanitari ai fini di garantirne in sicurezza l’attività di cura anche nei reparti Covid che attualmente rappresentano un’ampia percentuale dei reparti di ricovero nei Presidi Ospedalieri delle diverse Aziende Sanitarie
CONSIDERATO che non v’è alcun dubbio che il personale sanitario in formazione (specializzandi, tirocinanti e studenti) sia del tutto assimilabile agli operatori sanitari di analoga tipologia anche ai fini della prevenzione del rischio di contagio
PRESO ATTO che in diverse Regioni, nonostante un’iniziale inclusione nella prima categoria di priorità per la vaccinazione (operatori sanitari) anche del personale sanitario in formazione (specializzandi, tirocinanti e studenti) le criticità di approvvigionamento intervenute hanno indotto a interrompere la vaccinazione del personale in formazione
CONSIDERATO che il personale sanitario in formazione attualmente consta complessivamente di circa 185000 soggetti (60000 studenti di medicina, 75000 studenti delle Professioni Sanitarie e 50000 specializzandi), di un numero quindi ragionevolmente gestibile in tempi brevi in termini di copertura vaccinale;
La Conferenza Permanente delle Facoltà e delle Scuole di Medicina e Chirurgia
sentite/o:
- La Conferenza Permanente dei Presidenti di Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia
- La Conferenza Permanente dei Presidenti di Corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi Dentaria
- La Conferenza Permanente delle Classi di Laurea e delle Lauree Magistrali delle professioni sanitarie
- L’Intercollegio di Area Medica
CHIEDE che siano assunte tutte le azioni necessarie affinchè in tutte le Regioni sia completata la vaccinazione di tutto il personale sanitario in formazione mettendo in assoluta priorità tale categoria dopo quella degli operatori sanitari
CHIEDE che ,ove possibile per evidenti ragioni di opportunità logistica, le vaccinazioni siano effettuate presso le Aziende Sanitarie di riferimento delle Facoltà Mediche a cui afferiscono i Corsi di Laurea e/o di Specializzazione frequentati dal personale in questione;
RITIENE tale azione urgente e indispensabile:
- per permettere una pronta e piena ripresa di tutte le attività formative, con particolare riferimento ai tirocini e alle attività professionalizzanti in genere;
- per consentire la ricomprensione dei reparti Covid tra quelli in cui far ruotare il personale in formazione anche ai fini dell’apprendimento delle competenze specifiche stanti le necessità attuali;
- per scongiurare il manifestarsi di una emergenza formativa dovuta al ritardo del compimento del percorso formativo e/o alla possibile diminuzione della qualità dello stesso per mancata esposizione alle problematiche di salute maggiormente al momento intercorrenti;
RESTA DISPOSIZIONE anche per il supporto necessario alla messa in essere di quanto proposto in termini sia di coordinamento delle attività sia di condivisione di modalità al fine di rendere il più possibile omogenea la situazione a livello nazionale.