Manifesto d’intenti 2005-2008

Presidente: Prof. Andrea Lenzi

MANIFESTO DI INTENTI
TRIENNIO 2005-2008

 

Con questo Manifesto di Intenti la Conferenza vuole proporre alcuni aspetti di politica accade-mica e didattica ed una serie di progetti per il triennio 2005-2008.
Il Manifesto si suddivide in cinque parti: 1) gli aspetti politici; 2) i titoli progetti, 3) le declarato-rie dei progetti proposte dai Coordinatori dei Gruppi di lavoro incaricati della realizzazione; 4) la composizione dei Gruppi di lavoro; 5) la composizione dell’Ufficio di presidenza e le deleghe ai componenti dello stesso.

1. GLI ASPETTI POLITICI

La Conferenza ha stabilito di passare da una fase che ha portato ad una omogeneità di compor-tamenti e di identificazione di obiettivi formativi condivisi nel precedente triennio ad una fase con le seguenti prospettive:

1.1 far derivare dai progetti decisioni pratiche a cui dare la forza sufficiente per essere applicate in ogni sede;
1.2 creare le occasioni per diffondere a livello istituzionale le attività della Conferenza imple-mentandone l’immagine;
1.3 partire dalla qualità della formazione del medico per inviare all’Opinione pubblica ed alle Istituzioni il messaggio relativo alla qualità del laureato e del professionista laureato in Medicina e Chirurgia;
1.4 implementare l’attività di valutazione ed accreditamento interno identificando le eccellenze, creando una mappa di tali eccellenze anche al fine della formazione dei docenti;
1.5 predisporre un sistema di valutazione dei docenti basato su nuovi criteri di meritocrazia in-tegrata scientifica e didattica fornendo indicatori di incentivazione e promozione;
1.6 studiare la possibilità di inserire nel percorso formativo moduli ed attività aggiuntive di alta formazione scientifica, tecnologica e sperimentale che consentano di identificare fra gli studenti le vocazioni alla ricerca scientifica;
1.7 mettere a punto iniziative che consentano una proiezione internazionale della Conferenza con particolare riferimento all’interazione con la UE;
1.8 coinvolgere gli studenti nell’applicazione dei progetti relativi al percorso formativo;
1.9 implementare gli aspetti pedagogici e i collegamenti con Società scientifiche ed Agenzie specializzate;
1.10 sviluppare pertanto Progetti relativi a: qualità, valutazione, innovazione, eccellenza che portino in risalto la Conferenza incrementando sia i rapporti con la società civile, con le istituzioni sia l’immagine nazionale ed internazionale del medico formato dai nostri corsi.

La Conferenza ha pertanto approvato, nelle sedute svoltesi ad Ancona e Roma il 15 ottobre e il 12 dicembre 2005 due gruppi di Progetti. I primi sono Progetti i cui temi sono stati già istruiti, trat-tati ed approfonditi nel precedente programma triennale che necessitano di una ulteriore fase per passare alla fase applicativa o per approfondirne aspetti specifici. Il secondo gruppo risulta costitui-to da Progetti utili, in primo luogo, per il superamento di alcune criticità riscontrate durante le site visit di valutazione svolte nell’ultimo anno e, in secondo luogo, per rendere più concreta e reale l’ap-plicazione dei principi compresi negli obbiettivi formativi della Classe di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia.

2. I TITOLI DEI PROGETTI

2.1 Progetti da completare o implementare.

– Applicazione del core curriculum
– Progress test
– Valutazione della qualità didattica ed accreditamento
– Selezione all’accesso
– Innovazione pedagogica

2.2 Nuovi progetti

– Attività professionalizzante
– Propedeuticità e sbarramenti
– Distribuzione dei CFU per SSD
– Integrazione disciplinare
– Informazione e comunicazione
– Medicina del territorio
– Area Linguistica
– Area Diagnostica di laboratorio
– Valutazione esame di laurea

3. LE DECLARATORIE DEI PROGETTI

Applicazione del core curriculumCoordinatore: E.Gaudio, Collaboratori: L. Vettore, G. Torre, A. Gaddi
Il Gruppo di lavoro si propone di ottimizzare l’applicazione del core curriculum della Conferenza che rappresenta, da un lato, una proposta e, dall’altro, uno strumento di lavoro, duttile ed in nessun modo coercitivo dell’autonomia didattica dei singoli Corsi di Laurea. Pertanto, il momento della diffusione a livello nazionale, della discussione critica nei diversi CCLM, del confronto con i programmi e gli strumenti già esistenti, dell’analisi delle UDE proposte per ogni ambito culturale e di un feed-back da parte di ciascuna sede e di ciascun ambito culturale, apparirà come il vero momento “cruciale” della reale applicazione dell’intero progetto. Per raggiungere l’obiettivo finale di una omogeneità di fondo degli obiettivi didattici da perseguire e realizzare che permetta, allo stesso tempo, una flessibilità in armonia con la “mission” specifica del singolo Corso di laurea, strettamente legata alla effettiva qualità e differenziazione dell’esperienza dei docenti che concretamente organizzano e tengono i Corsi variamente integrati, sarà necessario quindi un lavoro inizialmente dedicato ad affrontare le prime quattro tappe del percorso: 1) effettiva diffusione del documento a tutti i CCLM e a tutti gli ambiti culturali; 2) verifica da parte dei diversi CCL e dei diversi ambiti culturali delle UDE proposte e confronto con le diverse attuali situazioni; 3) feed-back con eventuali proposte di integrazioni/modifiche; 4) individuazione delle affinità e dei possibili collegamenti del “core curriculum” italiano con i “core curricula” dei principali Ordinamenti europei; 5) valutazione da parte del gruppo di lavoro e del plenum della Conferenza.

Progress test Coordinatore P. Binetti; Collaboratori: A. Tenore, G. Aggazzotti, A. Carducci, G. Valente, L. Vettore
Il programma del Gruppo di lavoro è quello di aggiornare i modelli di valutazione con cui vengono pensati e proposti i diversi tipi di esame. La Conferenza desidera sperimentare quei modelli di valutazione che consentono una visione integrata della formazione raggiunta dallo studente non solo al termine del suo piano di studi, ma anche in alcuni punti essenziali del suo processo formativo. Ad un Progress Test si chiede di valutare in modo particolare come la conoscenza e la comprensione di alcuni concetti chiave, soprattutto nelle discipline di base, facilitino le tappe successive dell’apprendimento clinico. L’architettura delle domande è data dall’ICD: International statistical classification of diseases and health related problems. Nell’ambito della Conferenza si è costituito uno Study Board del Progress Test, formato da Presidenti di CCL e da docenti motivati a lavorare sulla valutazione, necessaria per monitorare il processo di formazione della futura classe medica ed implementarne i livelli di competenza professionale. Il Progress test desidera stimolare la motiva-zione ad imparare esplorando ciò che lo studente conosce, attraverso un percorso didattico, che uti-lizza l’errore come risorsa per i processi di riflessione, applicazione, verifica, confronto, correzione e ricorrezione delle sue conoscenze e trasformandole in competenze significative. La valutazione dei risultati del Progress test non si ferma quindi agli indicatori di tipo quantitativo, tentando di misurare e documentare la crescita di conoscenze e competenze significative degli studenti e la produttività didattica del sistema formativo. Prima di somministrare il Progress Test, è necessario preparare nei tempi e nei modi opportuni il contesto didattico adeguandolo a tale innovazione.

Valutazione della qualità didattica ed accreditamentoCoordinatore M. Casacchia, Collaboratori: A. Lenzi, P. Apostoli, G. Familiari, P. Gallo, P. Marconi, A. Mugelli, M. Vanelli
Il Gruppo di lavoro intende proseguire e concludere i lavori già avviati nel triennio passato, te-nendo presente due obiettivi rilevanti in tema di valutazione dei processi formativi dei corsi di laurea. Il primo prevede di raccogliere in modo organico le proposte per la valutazione dell’efficienza ed efficacia della didattica, elaborate dalla Conferenza come prevede il regolamento didattico del CLM di Medicina e Chirurgia, testando su scala più ampia la loro validità nel monitorare le carriere degli studenti. In questo ambito valutativo è necessario condividere anche strumenti sulla valutazione della qualità della didattica percepita dagli studenti, delle attività professionalizzanti e di tirocinio, della modalità con cui si svolgono le prove di esame ed i connessi aspetti pedagogici. Anche gli strumenti proposti dai Nuclei di Valutazione ed utilizzati dagli Atenei andranno valutati in base al¬l’espe¬rienza e in base alle specificità dei CLM in Medicina e Chirurgia al fine di proporne una revisione. Il secondo obiettivo è quello di rivedere il questionario di autovalutazione dei CLM, elaborato dalla Conferenza, alla luce delle esperienze delle site-visits che dovranno essere ripetute nel prossimo triennio. I questionari rappresentano un’ottica più ampia del concetto di valutazione della didattica: infatti i due strumenti, uno di autovalutazione e l’altro di eterovalutazione, permettono di tenere sotto controllo tutti i segmenti del processo formativo, quali l’identificazione degli obiettivi formativi, l’individuazione delle risorse, la distribuzione delle responsabilità e, con una visione di sistema, i processi ed i risultati di un’or¬ga¬niz¬za¬zio¬ne complessa, quale quella di un corso di laurea. Il gruppo è consapevole che l’esercizio e la cultura della valutazione del sistema formativo nella sua complessità rappresentano una sorta di allenamento virtuoso e volontario anche in vista di valutazioni esterne finalizzate all’accreditamento istituzionale.

Selezione all’accesso ed orientamento Coordinatore G. Familiari; Collaboratori: G. Caruso, GB Azzera, C. Panella.
Il Gruppo di lavoro si propone di rinnovare i criteri e le modalità di selezione per l’accesso al Corso di Laurea Specialistica in Medicina e Chirurgia, per poter scegliere efficacemente futuri medici che possiedano una buona attitudine al contatto umano e al lavoro di gruppo, unitamente ad un’ottima abilità ad analizzare e risolvere i problemi e che sappiano acquisire autonomamente e con senso critico nuove conoscenze. Un impegno importante deve essere previsto, nel triennio 2005-2008, per lo studio e la sperimentazione delle seguenti proposte di miglioramento dei “criteri” di se-lezione: 1) ottimizzazione degli attuali quiz, orientati a censire solo conoscenze di base e le abilità logiche, e integrazione con un breve saggio scritto; 2) valutazione “corretta” del curriculum della scuola secondaria superiore; 3) valutazione “calibrata” delle capacità attitudinali attraverso l’uso di test psico-attitudinali specifici e di colloqui strutturati; 4) eventuale considerazione del¬l’aspet¬to so-ciale. Un ulteriore impegno deve essere previsto anche nella sperimentazione delle “modalità” di selezione, che debbono essere riviste nella prospettiva di una migliore equità ed efficienza. A tale proposito sarebbe utile la sperimentazione di una graduatoria locale con possibilità di personalizzare i diversi “criteri” di selezione nelle singole sedi, avendo come base di partenza un modello nazionale condiviso, come ad esempio la banca dati dei quiz specifici.

Innovazione pedagogicaCoordinatore P. Gallo, Collaboratori: P. Binetti, G. Familiari, L. Vettore, M. Maroder, C. Della Rocca, R. Valanzano.
Il Gruppo di lavoro si prefigge come scopo che la Conferenza Permanente dei Presidenti di Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia rappresenti non solo un’istanza di scambio di riflessioni e di esperienze, ma anche un provider di servizi per i Presidenti di Corso di Laurea. In questo senso il Gruppo Innovazione pedagogica si propone non soltanto di stimolare riflessioni ed esperienze, ma anche di fornire un supporto per attività di formazione dei docenti (a vantaggio sia dei Presidenti di CLM sia dei docenti dei diversi CLM) e attività di consulenza per Presidenti di CLM e Commissio-ni Tecniche di Programmazione didattico-pedagogica. Le attività programmate sono: 1) organizzare mini-atelier pedagogici riservati ai membri della CPPCCLM; 2) d’intesa con il Direttivo della Con-ferenza, far conoscere iniziative didattiche e pedagogiche attuate in altri Paesi, specie Europei; 3) sulla scorta dell’esperienza maturata con le on-site visits, essere disponibili ad azioni di consulenza, a favore di CLM interessati, in termini di costruzione del curriculum degli studi, organizzazione delle prove di valutazione, formazione dei docenti, valutazione dell’efficacia didattica; 4) sviluppare la conoscenza di nuove tipologie didattiche (giuoco di ruolo, paziente standardizzato, medicina narrativa, ecc); 5) realizzare strumenti concreti ed esportabili di formazione pedagogica dei docenti (formati di atelier pedagogici, presentazioni ppt, testi, ecc); 6) d’intesa con il Gruppo Integrazione disciplinare, ribadire la necessaria interdipendenza tra la programmazione di un corso integrato, la sua esecuzione, e la valutazione dell’apprendimento; 7) estendere la conoscenza delle diverse tipo-logie di valutazione dell’apprendimento, sottolineando le necessarie caratteristiche di obiettività, pertinenza e interdisciplinarità di una prova di valutazione; 9) studiare una proposta di esame di se-mestre, valutandone vantaggi e limiti, ed individuando un possibile formato condiviso; 10) censire e valutare le iniziative di e-learning esistenti nei CLM Italiani e favorire lo scambio di informazioni e progetti.

Attività professionalizzantiCoordinatore L. Vettore, A. Tenore, P. Apostoli, A. Carducci, L. Cordero di Montezemolo, E. Vasquez.
Il Gruppo di lavoro si occuperà: 1) della definizione e individuazione delle attività professiona-lizzanti di natura metodologica, da affiancare alle tradizionali “abilità pratiche” già definite in modo abbastanza soddisfacente (per abilità metodologiche s’intendono per es., abilità relative a: rilevazione e interpretazione critica dei dati e dei fenomeni in ambito clinico; applicazione delle conoscenze teoriche nelle attività preventiva, diagnostica, prognostica, terapeutica e riabilitativa; abilità di ricerca, individuazione e valutazione critica delle informazioni scientifiche necessarie alla soluzione di problemi clinici; capacità di applicazione della metodologia propria dell’EBM; abilità nell’assunzione di decisioni per la soluzione di problemi; considerazione delle componenti etiche nell’affrontare problemi clinici, ecc.); 2) della individuazione delle integrazioni più funzionali tra le differenti attività professionalizzanti e le loro basi teoriche di conoscenza (afferenti a molteplici e diversi ambiti culturali); 3) del tentativo di collocazione razionale delle differenti attività professionalizzanti nei diversi tempi curriculari, con scansione dei momenti di insegnamento, apprendimento e valutazione (per es., l’abilità X viene insegnata la prima volta in coincidenza dell’insegnamento Y, che ne garantisce una prima verifica dell’apprendimento; il suo apprendimento viene rinforzato e appro-fondito durante i periodi 1, 3, 7……. grazie al contributo docente di F, M, R…..; il conseguimento della performance finale soddisfacente ai fini professionali viene verificato nel periodo 12…..); 4) della definizione di “griglie analitiche” per la valutazione oggettiva del grado di abilità acquisita re-lativamente alle UDE pratiche, con il fine di facilitare ai CLM l’organizzazione e l’allestimento di prove OSCE locali per la verifica dell’apprendimento delle practical skills essenziali.

Propedeuticità e sbarramentiCoordinatore M. Kienle, Collaboratori: R. Sitia, P. Marconi, G. Torre, M. Vanelli.
Il Gruppo di lavoro effettuerà un rilevamento della situazione nazionale, inviando una scheda predisposta anche sulla base dei regolamenti esistenti dei diversi corsi di laurea, relativamente alle modalità di blocco all’iscrizione agli anni successivi. Effettuerà anche una analisi comparativa con le principali Università straniere. Raccolti i risultati, esaminerà le singole situazioni e stenderà una relazione dettagliata che invierà all’attenzione della Conferenza. Sentito il parere dei colleghi Presi-denti, stenderà quindi una serie di proposte che, dopo discussione in Conferenza, possano essere portate all’attenzione delle Facoltà. Sulla base delle delibere delle diverse Facoltà valuterà la possi-bilità di applicazione di una proposta che possa risultare accettabile per tutte le sedi o quantomeno di una serie di linee guida.

Distribuzione dei CFU per SSDCoordinatore A. Mugelli, Collaboratori: A. Casti, L. Cordero di Montezemolo, C. Panella.
Il Gruppo di lavoro si propone di riorganizzare le disomogeneità conseguenti alle diverse modalità con cui le varie sedi hanno proceduto, al momento dell’applicazione del nuovo ordinamento didattico, alla distribuzione dei CFU alle UDE e ai SSD. Partendo dall’analisi critica della situazione attuale, si intende proporre una distribuzione dei CFU per SSD, che riduca la variabilità tra sedi, e che sia caratterizzata da una loro razionale collocazione per anno e per tipologia di attività. Gli obbiettivi sono: 1) promuovere un’analisi comparativa per un percorso formativo articolato in modo razionale, facendo emergere il loro utilizzo nell’integrazione degli insegnamenti sia orizzontale sia verticale; 2) utilizzare il sistema dei CFU nell’applicazione del core curriculum in grado di valorizzare le conoscenze e le competenze mediche.

Integrazione disciplinareCoordinatore A. Columbano, E. Gaudio, L. Corbellino, P. Marconi.
Tempistica: censimento 6 mesi e 1 anno per relazione alla Conferenza
Il Gruppo di lavoro prende le mosse dalla constatazione che, tra i vari obiettivi delle precedenti riforme dell’ordinamento didattico del Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, quello rappresentato dalla proposta di un’integrazione didattica che riducesse la parcellizzazione del sapere in micro-corsi è stato sicuramente uno dei più ambiziosi, ma anche quello che ha incontrato maggiori difficoltà di attuazione. È indubbio che in molte sedi l’integrazione dei corsi, così come era stata concepita, sia più un proposito che una realtà. È altrettanto vero che un’integrazione dei corsi presenta difficoltà di vario genere. L’obiettivo immediato è quello di mappare in maniera adeguata la situazione esistente nelle varie sedi, comprensiva della distribuzione dei CFU per i singoli Corsi integrati (obiettivo da raggiungersi tramite questionari adeguati e puntuali mirati a raccogliere in maniera precisa tutte le informazioni necessarie) anche basandosi sui dati raccolti durante le site visit svolte di recente. Quindi, sarà necessario analizzare tutte le ragioni che hanno, finora, reso diffi-coltoso, se non impossibile, il completamento di questo progetto (accorpamenti anomali, scarsa col-laborazione tra docenti dello stesso corso integrato, modalità di esame, tendenza degli studenti a vo-ler spezzettare il corso in piccoli esami, ecc.). Infine, potrà essere utile sperimentare in qualche sede nuove possibili forme di integrazione e ridiscutere se, sulla base dei risultati che emergeranno dall’analisi dei dati, i tempi siano maturi per ipotizzare un raggiungimento del progetto di reale inte-grazione.

Informazione e comunicazioneCoordinatore O. Terranova, D. Berardi, E. Torre.
Il Gruppo di lavoro affronta la problematica di come impostare la didattica ad un potenziale corso sul rapporto medico-paziente. Si sottolinea che si tratta di momenti formativi piuttosto che in-formativi. La collocazione del corso potrà avere in larga parte la sua naturale collocazione nel¬l’am¬bi¬to delle Scienze Umane anche se tutti i corsi integrati clinici devono prevedere richiami costanti a questo particolare e fondamentale aspetto della didattica. Lezioni frontali, seminari, incontri a piccoli gruppi – anche interattivi – possono rappresentare gli strumenti didattici attraverso i quali arrivare al-l’obiettivo. I docenti potranno provenire anche da altre Facoltà. Il Corso potrebbe essere svolto in più anni del percorso formativo, potrà prevedere una verifica della preparazione dello studente e potrebbe utilizzare le tecnologie innovative, quali ad esempio l’e-learning, la medicina narrativa e i giuochi di ruolo.

Medicina del territorioCoordinatore G. Delitala, Collaboratori: E. Sagnelli, G. Aggazzotti, E. Belgrano.
Il progetto di questo Gruppo di lavoro nasce dalla necessità oggettiva di superare la mancanza di un rapporto codificato tra le attività istituzionali della Facoltà di Medicina (in primo luogo quella formativa) e l’area dell’assistenza primaria. In questa ottica il progetto prevede una iniziale indagine conoscitiva sulle iniziative attuate nelle singole Facoltà di Medicina Italiane. Successivamente ver-ranno individuati i settori scientifico disciplinari che dovranno interfacciarsi con l’area della medicina di famiglia e del territorio nella elaborazione di questo percorso formativo, possibilmente omogeneo per tipologia e contenuti, indispensabile per una formazione di base adeguata ed olistica dei futuri medici.

Area linguisticaCoordinatore G. Caruso, Collaboratori: L. Corbellino; C. Panella, H. Snelgrove (Consulente).
Il Gruppo di lavoro utilizzerà come base quanto già svolto dal Gruppo della Conferenza sul Pro-gramma quinquennale di Inglese (anno 2002) che fu anche pubblicato in un documento sulla nostra Rivista. Il Gruppo potrebbe rivedere e rinviare a tutte le Sedi il questionario allora predisposto. I punti principali qualificanti del lavoro da svolgere, riguardano principalmente: 1) test di conoscenza di lingua inglese all’ingresso; 2) valutazione di un range minimo-massimo di CFU da destinare al¬l’in-segnamento dell’inglese scientifico; 3) distribuzione negli anni di corso; 4) metodologia di ap-prendimento attraverso moduli didattici; 5) metodologia di valutazione attraverso un esame e/o un portfolio studentesco.

Area diagnostica di laboratorioCoordinatore P. Marconi, Collaboratori: A. Modesti, A. Ca-sti, M. Kienle, G. Del Rio.
Il Gruppo di lavoro prende le mosse dalla constatazione che la didattica relativa all’area diagno-stica di laboratorio richiede un intervento sistematico di valutazione e, successivamente, di riorga-nizzazione per un suo maggiore contributo nel percorso formativo dello studente. Gli argomenti principali da affrontare sono così riassumibili: 1) i contenuti culturali indispensabili; 2) i contributi didattici dei Settori Scientifici Disciplinari; 3) l’articolazione dei contenuti didattici nei vari inse-gnamenti e la loro integrazione; 4) la collocazione delle varie fasi di questo percorso formativo negli anni di corso e l’integrazione disciplinare; 5) la metodologia di valutazione del profitto didattico.

Valutazione Esame di LaureaCoordinatore A. Tenore, GB. Azzera, E. Vasquez, E. Gaudio, G. Caruso.
Il Gruppo di lavoro parte dalla constatazione che esiste una enorme variabilità e discrepanza nel-l’as¬segnazione del voto di laurea nelle varie Facoltà di Medicina e Chirurgia. Considerato che il voto di laurea costituisce uno dei fattori determinanti per l’accesso alle Scuole di Specializzazione, diventa imprescindibile una standardizzazione dei criteri di definizione del voto, per evitare discriminazioni fra gli studenti che si iscrivono agli esami di ammissione alle Scuole, provenendo da Facoltà diverse. L’obiettivo del Gruppo di lavoro è quello di proporre uno standard di preparazione della tesi e di formulare una scala di punteggi per valutare la preparazione e l’espletamento della tesi e del¬l’esame di laurea, che segua procedure logiche e standardizzate, oggettive e trasparenti e di facile e generale applicazione in tutte le Facoltà di Medicina e Chirurgia italiane.

4. COMPOSIZIONE DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA E LE DELEGHE

Composizione: A. Lenzi (Presidente), P. Gallo, A. Tenore, A. Casti (Segretario), G. Danieli (Past-President).

Deleghe:
– Rappresentanza presso i Ministeri, le Istituzioni e le altre Conferenze Permanenti (A. Lenzi)
– Vice Presidente Vicario (P. Gallo)
– Rapporti Internazionali e con l’Europa (A. Tenore)
– Gestione editoriale dei Quaderni di Medicina e Chirurgia (G. Danieli)
– Rapporti con la SIPEM (P. Binetti)
– Gestione Sito Web e archivio Conferenza (A. Casti)

Lascia un commento